Campi Flegrei DOC
I Campi Flegrei si trovano in Campania, sulla Costiera Amalfitana. È una delle meravigliose aree vulcaniche d’Italia, ricca di paesaggi mozzafiato e antiche tradizioni vinicole. I vitigni più comuni utilizzati dai produttori di vino di oggi sono la varietà bianca Falanghina e il rosso Piedirosso.
La zona può far risalire le sue radici vinicole al 700 aC. Si pensa che l’antica uva Falanghina sia stata utilizzata per produrre il grande vino Falerno, favorito dalle classi alte romane. Fu anche elogiato per la sua dolcezza mielata e come una delle uve più pregiate da Plinio il Vecchio, un antico filosofo.
Oggi i vini bianchi dei Campi Flegrei sono spesso caratterizzati dall’uva Falanghina. Le sue viti sono allevate alla putuelana o alla Pozzuoli, antico metodo di allevamento della vite in cui la vite era sorretta da una falange. Questa è la parola latina per una spalliera, che sono pali usati per sostenere le viti.
Grazie al clima mediterraneo, alle alte quote con brezze rinfrescanti e ai terreni vulcanici, porosi e ricchi di minerali, quest’uva prospera nella zona. I vini sono caratterizzati dalla loro fragranza sottile e inebriante, delicate note di frutta, consistenza ricca e corpo deciso.
L’uva Piedirosso (conosciuta anche localmente come Per e Palummo) prende il nome dalle nodose basi rosse delle viti. Si dice che evochino l’immagine dei piedi rossi di una colomba nativa. È la causa abituale del tipico colore rosso bruciato dei vini rossi dei Campi Flegrei. Questi vini a base di Piedirosso hanno solitamente un carattere leggero e succoso, talvolta con sfumature selvaggie.
Un’altra varietà rossa comune qui è il nobile Aglianico, una varietà portata in Campania dai Greci. I vini che ne derivano sono rinomati per la loro grande personalità e i ricchi sapori di frutta scura, supportati da una spina dorsale di tannini decisi e alta acidità. Questi componenti conferiscono ai vini un grande potenziale di invecchiamento.
I vini prodotti con disciplinare DOC sono Campi Flegrei Bianco e Campi Flegrei Falanghina (i bianchi principali). I rossi sono Campi Flegrei Rosso (secco) e Campi Flegrei Piedirosso (secco o passito, cioè secco o amabile). C’è anche un Falanghina Spumante.
Un blend Bianco deve contenere almeno dal 50 al 70 percento di Falanghina, con dal 10 al 30 percento di Biancolella (che produce bianchi delicati e aromatici) e/o Coda di Volpe (uva che ricorda una coda di lupo o di volpe). È consentito fino al 30 percento di altre uve bianche.
Le stesse percentuali valgono per i rossi. Il Piedirosso gioca il ruolo primario, con a supporto Aglianico e/o Sciascinoso (Olivella), con un massimo del 30 per cento di altre varietà rosse. La varietà etichettata Campi Flegrei Piedirosso e Falanghina deve contenere almeno il 90 percento dell’uva principale.
Insignita della DOC nel 1994, la produzione vinicola dei Campi Flegrei si estende su sette comuni: Procida, Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, e in parte quelli di Marano e Napoli. In questa zona sono comprese anche le isole di Procida e Ischia.
La grande fortuna della zona è che i suoi vigneti sono sempre stati privi di fillossera, grazie al terreno vulcanico su cui vengono coltivate le viti. La composizione del terreno di ceneri, lapilli, tufo e vari microelementi ha tenuto a bada questa malattia della vite.
Pertanto le viti qui sono in gran parte a piede franco. Questo rende la regione la patria di alcuni dei vitigni più antichi d’Europa. Altri fattori positivi che influenzano la qualità sono i metodi di coltivazione a bassa resa e i processi di vinificazione che combinano tradizione e tecniche e attrezzature moderne.