Pignolo
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Il Pignolo è un’uva dalla buccia scura originaria del Friuli. Ha una lunga reputazione per la produzione di vini dal colore intenso e di alta qualità che un tempo erano apprezzati dai monaci dell’antica Abbazia di Rosazzo della regione. Ora sta vivendo una rinascita in Italia, producendo vini tannici, meditativi e ricchi, con aromi di mora e prugna.
Il Pignolo è un vitigno difficile da coltivare, motivo per cui ha subito un calo quasi fatale degli impianti negli ultimi cento anni circa. Nella regione del Friuli, le autorità hanno sconsigliato l’impianto della varietà a favore di viti ad alto rendimento come lo Schioppettino. Il Pignolo, infatti, produce rese irregolari e generalmente basse, e la sua abbondanza di tannini può causare problemi durante la vinificazione. Ma chi persevera viene generalmente premiato: i vini Pignolo sono forti e strutturati, con tannini carnosi e un’acidità equilibrata. La varietà ha un’affinità per il rovere e i vini vengono spesso invecchiati per 24 mesi o più in botte prima di essere commercializzati e possono invecchiare per molti anni.
A causa del rapporto leggermente complicato di Pignolo con le autorità di denominazione italiane e del suo raccolto in diminuzione nel 20° secolo, la varietà è inclusa in poche denominazioni a livello di DOC, la principale eccezione è la DOC Colli Orientali del Friuli dove sono ammessi i vini varietali Pignolo. Molti esempi sono fatti anche sotto il titolo IGT regionale.
Gli abbinamenti gastronomici per Pignolo includono:
• Agnello arrosto con pancetta
• Bistecca alla fiorentina tradizionale
• Ragù di cinghiale