Alto Adige DOC
La DOC Alto Adige, che copre la maggior parte dei vini qui prodotti, è stata concessa nel 1975 ed è suddivisa a livello di distretto e di comune, creando più di 30 possibili dichiarazioni di provenienza, ciascuna con versione italiana e tedesca. L’Alto Adige Santa Maddalena, ad esempio, ha sette località (ulteriori sottodivisioni geografiche) che possono avere il loro nome incluso come parte del nome DOC, e anche la sua traduzione tedesca Santa Maddalena. Ciò significa che un vino del paese di Santa Giustina (Santa Giustina) nella sottozona Santa Maddalena, venduto con la DOC Alto Adige, avrà la denominazione a pieno titolo di Alto Adige Santa Maddalena Santa Giustina. Sono in corso sforzi per semplificare questo sistema.
La maggior parte del vino prodotto qui è prodotto da cooperative che, grazie alla necessità di una raccolta, una vinificazione e una commercializzazione efficienti, sono diventate famose per la qualità costante e la quantità affidabile. Ora c’è un numero crescente di produttori indipendenti che si fanno anche un buon nome.
Oltre alle varietà locali dominanti Schiava e Lagrein, le uve da vino chiave utilizzate in Alto Adige sono una combinazione di varietà germaniche, che riflettono la sua storia come parte dell’Impero austro-ungarico, e varietà “internazionali”, per lo più di origine francese. La prima categoria comprende Muller-Thurgau, Sylvaner e Gewurztraminer mentre la seconda è popolata da quantità crescenti di Pinot Nero, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Pinot Bianco e Pinot Grigio.
La varietà più coltivata in assoluto è la Schiava (Schiava in tedesco, storicamente nota anche come Farantzer e Vernetzer), che produce vino di medio corpo, di colore chiaro con bassi livelli di alcol e tannino. Le preferenze dei consumatori moderni si sono allontanate da questo stile di vino a favore di stili rossi e bianchi più corposi, il che significa che Schiava è spesso miscelato con il Lagrein più robusto per conferirgli un po ‘di profondità e potenza.
Il vino veniva prodotto in questa zona ancor prima dell’arrivo dei romani, e alcune testimonianze suggeriscono che la produzione risalga all’età del ferro. Continuò per tutto il Medioevo e avanzò grazie alla cura devota e all’industria dei monasteri. L’Alto Adige è l’unica zona viticola italiana la cui superficie vitata è effettivamente aumentata negli anni ’80 e ’90. Con questo sono arrivati i progressi tecnologici sia nella vinificazione che nella viticoltura e grazie alla presenza della prestigiosa scuola di vinificazione di San Michele all’Adige, questa tendenza è continuata nel 21 ° secolo.
L’Alto Adige ha zone climatiche sia alpine che mediterranee, con i vigneti concentrati nelle regioni dell’ultima. Le Alpi proteggono l’area dalle masse fredde del nord in modo che l’aria calda e umida del Lago di Garda e dell’Oceano Mediterraneo possa dominare il regno. Le condizioni ideali per la viticoltura si creano con giornate miti, abbondanti ore di sole e piogge concentrate nei mesi invernali.
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Vini prodotti con denominazione Alto Adige DOC
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