Sicilia
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La Sicilia è la più grande isola del Mar Mediterraneo. Per più di 2500 anni la Sicilia è stata un importante centro della viticoltura mediterranea, anche se la reputazione e lo stile dei suoi vini sono cambiati in modo significativo nel corso del tempo.
L’isola un tempo era famosa soprattutto per i moscati dolci (Pantelleria), e successivamente per il Marsala fortificato. Oggi molti dei suoi vini più noti sono vini secchi da tavola prodotti con il titolo regionale IGT Terre Siciliane, o Sicilia DOC.
Benedetto da un sole costantemente luminoso e da piogge moderate, il classico clima mediterraneo della Sicilia è ideale per la produzione di uve da vino. Il clima caldo e secco significa che muffe e marciumi sono ridotti al minimo, in particolare nelle aree ben ventilate che beneficiano delle brezze costiere. Questa bassa presenza delle malattie implica che gli spray chimici non sono quasi necessari, così molto del vino siciliano è prodotto da uve biologiche.
Ironia della sorte, le condizioni viticole quasi perfette dell’isola hanno giocato un ruolo chiave nella caduta del vino siciliano alla fine del XX secolo. Il sole affidabile e la bassa pressione delle malattie hanno sempre reso facile per i viticoltori siciliani spingere i loro vigneti a generare rese elevate. Quando il governo italiano ha offerto sussidi per il “passaggio” a tecniche di gestione della vite ad alto rendimento, la tentazione è stata troppa da rifiutare. Molte migliaia di acri di viti arbustive a basso rendimento sono state rapidamente convertite in metodi di allevamento a tendone (pergola) o guyot (potatura a canne) ad alto rendimento.
Queste rese più elevate hanno portato naturalmente a vini squilibrati e privi di sapore, un calo di qualità che è stato presto rispecchiato da un calo della fiducia dei consumatori. Il mercato fu presto invaso da vino siciliano di bassa qualità e a basso prezzo. Fortunatamente, il movimento per invertire questa reputazione è ben avviato e la Sicilia è ora una delle regioni vinicole più promettenti e interessanti d’Italia.
I terreni della Sicilia, e le montagne da cui provengono, sono di particolare interesse quando si tratta di studiare la viticoltura dell’isola. L’Etna, l’imponente stratovulcano, domina l’orizzonte orientale dell’isola, ed è responsabile dei terreni ricchi di minerali e scuri che caratterizzano i vigneti dell’Etna DOC. Le viti vengono ora piantate più in alto sui pendii vulcanici, per sfruttare l’aria più fresca e i terreni più ricchi lì.
I vitigni principali utilizzati nella viticoltura siciliana sono una combinazione di varietà autoctone (quelle coltivate storicamente sull’isola) e importazioni più nuove e più alla moda. Il Nero d’Avola e il Catarratto sono i nativi più importanti, occupando rispettivamente il 16 e il 32 per cento della superficie vitata della Sicilia nel 2008. L’enorme volume di mosto di Catarratto creato ogni anno significa che la maggior parte viene spedita nelle regioni vinicole italiane più fresche, dove viene utilizzato. per aumentare il corpo e il peso di vini altrimenti magri e troppo acidi.
Gran parte di ciò che rimane sull’isola viene utilizzata per la produzione del Marsala, per il quale si aggiungono le varietà bianche Grillo e Inzolia. Anche se meno famoso del Marsala, un altro vino dolce di rilievo per l’isola è il Moscato di Pantelleria, l’uva Moscato in questione è il Moscato d’Alessandria.
Altri vitigni degni di nota sono il Grecanico, l’Alicante (Grenache), il Perricone, il Nocera e il Frappato, quest’ultimo l’ingrediente chiave dell’unico vino DOCG della Sicilia, il Cerasuolo di Vittoria. Anche le varietà gemelle Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono piccoli attori in termini di volume, ma sono di vitale importanza intorno all’Etna.
Il Syrah è stato portato qui dalla sua casa nel sud della Francia, dove il caldo sole estivo e i terreni sabbiosi e rocciosi sono anche componenti chiave del terroir. La robusta varietà rossa della Valle del Rodano mostra ogni segno di adattarsi bene al caldo siciliano, e sicuramente migliore dello Chardonnay, che qui è meno capace di produrre vini equilibrati. Il Trebbiano, l’onnipresente varietà bianca ad alto rendimento presente in tutta Italia, è presente anche nei vini di Sicilia, sebbene non abbia tra loro un ruolo di particolare distinzione.